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Chi si trova per caso ad attraversare le nostre campagne rimane sorpreso dall’uniformità del paesaggio; lo sguardo incontra solo ampie distese di coltivazioni suddivise in regolari campi squadrati; la vegetazione si sviluppa sempre in senso orizzontale con qualche variazione nelle note di colore delle diverse coltivazioni. Chi vuole apprezzare il nostro paesaggio deve conoscere la storia che l’ha reso tale e impegnarsi per cogliere dei piccoli segnali molto importanti.

Olma Pluricentenaria
Nonostante l’intervento umano, in molte zone di campagna si possono ancora osservare, se si è attenti e silenziosi, numerose specie di animali e uccelli, come lepri, fagiani, aironi, poiane, garzette, gazze, cornacchie e, di tanto in tanto, anche cavalieri d’Italia e germani reali. Dunque le nostre campagne, a prima vista monotone, mostrano i loro segreti a chi osserva con pazienza e apprezza la natura.

Villa Conti-Cottafavi
In via Zuccardi a due passi dal Vettigano si erge imponente la pluricentenaria Olma, un esemplare di Ulmus carpinifolia di oltre quattrocento anni, dalle dimensioni maestose: altezza m. 27,40, circonferenza del tronco m. 5,20.
A nord di via Prampolini si trova il Cavone, una ex cava di argilla, all’interno della quale si è formato un ecosistema spontaneo caratterizzato da vegetazione palustre e dalla presenza di numerose specie animali (avifauna, piccoli mammiferi, anfibi).
Tra le emergenze naturalistiche campagnolesi spicca per la sua bellezza e caratterizza il paesaggio del centro abitato il parco Conti-Cottafavi, annesso alla villa omonima. Il parco fu voluto alla fine dell’Ottocento dal commendatore Antonio Conti, che mise a dimora i platani che ancora circondano il parco, essenze esotiche e piante autoctone.
Degne di visita sono inoltre la siepe di casa Guerra, in via Abbazia, e gli splendidi viali del centro storico, in viale Risorgimento e in via Baccarini.