Ufficio: » energiCA
Referente: Rossana Cabassi
Indirizzo: Piazza Roma n. 2, secondo piano
E-mail: energica@comune.campagnola-emila.re.it
Le biomasse sono l’insieme di sostanze organiche di origine vegetale od animale in forma non fossile da cui è possibile ottenere energia o ammendante agricolo; si tratta generalmente di scarti dell’agricoltura, dell’allevamento e dell’industria.
Il Ministero delle Politiche agricole e forestali definisce biomasse:
- la legna da ardere
- i residui lignocellulosici
- i sottoprodotti di coltivazioni agricole e di trasformazioni agro-alimentari
- le colture agricole e forestali dedicate
- i liquami ed i reflui zootecnici
I processi di conversione in energia delle biomasse si dividono in due grandi categorie:
- processi termochimici: sono basati sull’azione del calore che permette le reazioni chimiche necessarie a trasformare la materia in energia. Sono utilizzabili per i prodotti ed i residui cellulosi e legnosi, quali legna e tutti i derivati, sottoprodotti colturali di tipo lignocellulosico (paglia di cereali, residui di potatura, ecc) e taluni scarti di lavorazione (lolla, pula, gusci, ecc.).
L’applicazione di tali processi trova riscontro in:
– combustione diretta
– carbonizzazione
– pirolisi
– gassificazione
- processi biochimici: sono basati sul contributo di enzimi, funghi e micro-organismi che si formano nella biomassa e sotto particolari condizioni permettendo di ricavare energia per reazione chimica. Sono utilizzabili per le colture acquatiche, alcuni sottoprodotti colturali (foglie e steli di barbabietola, ortive, patata, ecc), reflui zootecnici e alcuni scarti di lavorazione (borlande, acqua di vegetazione, ecc) oltre a alcuni reflui urbani e industriali).
L’applicazione di tali processi trova riscontro in:
– digestione anaerobica
– digestione aerobica
– fermentazione alcoolica
– estrazione di olii e produzione di biodisel
– steam explosion
Applicazione domestica: combustione diretta
È il processo più semplice, attuato generalmente in caldaie in cui avviene anche lo scambio di calore tra i gas di combustione ed i fluidi di processo (acqua, olio diatermico, ecc) per la produzione di acqua calda.
I combustibili generalmente utilizzati sono:
- legna in ciocchi
- cippato (legno sminuzzato)
- pellet (cilindretti di residui lignocellulosici sminuzzati e pressati)
Attività produttive: energia elettrica e tariffa omnicomprensiva
Il DdL “Sviluppo” prevede che per gli impianti alimentati a biogas e biomasse con una potenza non superiore a 1MW sia riconosciuta da parte del GSE (ente Gestore Servizi Energetici) una tariffa omnicomprensiva pari a 28 centesimi per kWh di energia netta (EI) immessa nel sistema elettrico.
Il provvedimento riguarda anche gli impianti alimentati a oli vegetali puri a condizione che siano ottenuti da colture oleaginose di origine comunitaria e che siano state incluse nel fascicolo aziendale per ottenere il premio comunitario.
Per gli impianti alimentati da prodotti agricoli di filiera di potenza superiore a 1 MW, è riconosciuto un coefficiente di moltiplicazione dei Certificati verdi pari a 1,8.
Secondo il provvedimento, è possibile la cumulabilità della tariffa omnicomprensiva con gli aiuti agli investimenti in conto capitale fino a un’intensità massima del 40%.
Quando conviene
La conversione delle biomasse in energia consente di eliminare gli scarti di lavorazione dei diversi processi produttivi altrimenti trasformati in rifiuto da smaltire.
Nel caso delle colture dedicate favorisce la riforestazione e conversione a verde di aree altrimenti inutilizzate.
L’utilizzo delle biomasse consente di ridurre l’emissione dei gas serra ed in particolare della produzione dell’anidride carbonica o addirittura annullarla per la parte corrispondente all’energia prodotta da biomasse vegetali, considerando che le stesse prima avevano contribuito, tramite il processo di fotosintesi, all’assorbimento della stessa.
L’investimento iniziale viene pertanto recuperato nel tempo anche in termini economici.
La disponibilità di spazio a sufficienza per lo stoccaggio del materiale, il giusto dimensionamento dell’impianto e la corretta valutazione della possibilità di approvvigionarsi con prodotti reperibili in zona (utilizzare biomasse di altri luoghi annulla gli effetti di riduzione dei gas serra dovuto alla consistente incidenza dovuta ai massici trasporti), in particolare di prodotti di scarto, rende questa scelta conveniente e bio-sostenibile.
Tuttavia la produzione dedicata, presente soprattutto nei paesi in via di sviluppo con forte sfruttamento del territorio comporta la sottrazione di risorse ai fini alimentari. Rimane pertanto ancora aperta la questione sulla reale sostenibilità di una scelta massiva in questa direzione.
Quando è obbligatorio
Almeno il 50% (ridotto al 20% per edifici situati nei centri storici) del fabbisogno annuo di energia primaria richiesta per la produzione di acqua calda sanitaria deve essere coperto attraverso il contributo di energia da fonti rinnovabili nei seguenti casi:
- edifici di nuova costruzione
- demolizione totale e ricostruzione degli edifici esistenti
- interventi di ristrutturazione integrale di edifici esistenti di superficie utile superiore a 1000 mq;
- nuova installazione o ristrutturazione di impianti termici in edifici esistenti
La Regione Emilia Romagna, all’allegato 2 della Delibera di Assemblea Legislativa 156/2008 come modificato dalla Delibera di Giunta Regionale n. 1362/2010 definisce i requisiti che devono essere rispettati dagli impianti a biomasse per ricadere fra gli impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Quali autorizzazioni sono necessarie
- Comunicazione inizio lavori al Comune (CIL)
Costituisce intervento di manutenzione ordinaria, fatti salvi i casi rientranti nell’ambito della disciplina della parte seconda e dell’articolo 136, comma 1, lettere b) e c), del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, recante il Codice dei beni culturali e del paesaggio,
l’installazione di impianti alimentati a biomasse e di impianti alimentati a gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione, biogas caratterizzati da unità di “microcogenerazione” ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera e) del D.Lgs. 8 febbraio 2007, n. 20 (unità di cogenerazione – definita ai sensi della normativa vigente – con una capacità di generazione massima inferiore a 50 kWe).
(Art. 17 c. 1.1 del RUE del Comune di Campagnola Emilia) - Segnalazione certificata inizio attività (SCIA)
Per l’installazione di impianti alimentati a biomasse con capacità di generazione di potenza Per l’installazione di impianti alimentati a biomasse, biogas caratterizzati da unità di “piccola cogenerazione” ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera d) del D.Lgs. 8 febbraio 2007, n. 20 (unità di cogenerazione – definita ai sensi della normativa vigente – con una capacità di generazione installata inferiore a 1 MWe).
(Art. 54 c. 2 del RUE del Comune di Campagnola Emilia)
Permesso di costruire?
Permesso di Costruire
Per l’installazione di impianti alimentati a biomasse con capacità di generazione di potenza ≥ 200 kW e impianti alimentati a biogas con capacità di generazione di potenza ≥ 250 kW, per i quali non sia previsto il rilascio di alcuna autorizzazione (ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. n. 29 dicembre 2003, n. 387).
(Art. 55 c. 2.1 del RUE del Comune di Campagnola Emilia) - Autorizzazione unica
Sono soggetti ad autorizzazione unica ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. n. 29 dicembre 2003, n. 387 “Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità” e successive modificazioni ed integrazioni, gli interventi edilizi finalizzati alla costruzione e all’esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, gli interventi di modifica, potenziamento, rifacimento totale o parziale e riattivazione, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli impianti stessi, salvo che per detti interventi non sia previsto il rilascio di alcuna autorizzazione.
il primo comma è fondamentale Impianti alimentati a biomasse con capacità di generazione di potenza ≥ 200 kW, e a biogas con capacità di generazione di potenza ≥ 250 kW, tranne nel caso di impianto con unità di “piccola cogenerazione” ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera d) del D.Lgs. 8 febbraio 2007, n. 20 (unità di cogenerazione – definita ai sensi della normativa vigente – con una capacità di generazione installata inferiore a 1 MWe.
(Art. 60 bis c. 3 del RUE del Comune di Campagnola Emilia)
Sviluppi futuri
Un utilizzo innovativo delle biomasse potrà trovare riscontro nell’applicazione su reti di teleriscaldamento in un impianto di cogenerazione che possa pertanto produrre energia elettrica e calore su larga scala.
L’aspetto più innovativo è quello che riguarda lo sviluppo delle tecnologie di steam explosion, che consiste nell’uso di vapore saturo ad alta pressione per scaldare rapidamente il prodotto in un reattore e consente di ottenere una vasta gamma di prodotti partendo da biomasse vegetali; il suo vantaggio principale è quello di separare in differenti correnti i comuni substrati vegetali rendendo pertanto possibile l’utilizzo totale delle biomasse.
Informazioni utili
INCENTIVI E CERTIFICATI
Il Sito Enea è dedicato all’efficienza energetica e, in particolare, agli incentivi del 55%.
Sezione del sito del GSE in merito a “Scambio sul posto”.
Sezione del sito del GSE in merito a “Incentivazioni fonti Rinnovabili”.
Sezione del sito del GSE in merito a “Certificati RECS e Garanzia di Origine (GO)”.
APPROFONDIMENTI SUL FOTOVOLTAICO
Sezione del sito di ISES Italia (International Solar Energy Society) dedicata alle biomasse.
Sezione del sito di Arpa: Agenzia regionale per la prevenzione e l’ambiente dell’Emilia-Romagna.